Nutrizione e Salute
Come disse Ippocrate, e come riconfermano oggi i ricercatori nutriceutici, il cibo è, per bene o per male, il nostro farmaco quotidiano. Ma decenni di agricoltura chimica intensiva hanno distrutto i terreni, e radicalmente impoverito gli alimenti he da tali terreni sono prodotti, privandoli di quelle vitamine, minerali, acidi grassi essenziali, e tutta l’ampia gamma di nutrienti indispensabili al mantenimento della salute. Negli ultimi 20 anni, si è avuta una diminuzione dei nutrienti essenziali negli alimenti di cui ci cibiamo fin all’80%: mentre le carenze di tali nutrienti nelle popolazioni occidentali hanno raggiunto proporzioni endemiche.
A questo va aggiunto che gli alimenti sono generalmente resi ulteriormente dannosi dall’ampio uso di pesticidi, fertilizzanti, metalli pesanti, ormoni, antibiotici, OGM, etc.; e che l’ulteriore trattamento industriale dei cibi, che completa la distruzione dei pochi nutrienti rimasti, aggiunge tutta una serie di ingredienti (conservanti, coloranti, grassi artificiali ed esaltatori di sapidità) che, in sinergia tra loro e con le sostanze tossiche già immesse dall’agricoltura chimica, finiscono per trasformare i cibi in veri e propri strumenti di progressivo avvelenamento dell’organismo. L’uso di alimenti biologici ci preserva almeno da quest’ultimo tipo di danno, ma solo in minima parte riesce a compensare le carenze nutrizionali prodotte dal radicale deperimento dei terreni.
Il prezzo che noi tutti paghiamo a questa produzione di cibo “malato” è altissimo! Il “terreno costituzionale”, in altre parole l’imprinting energetico, metabolico, immunitario e fondamentalmente psicosomatico che costituisce la base della salute di ciascun individuo, è oggi molto compromesso. Ciò significa che la capacità di risposta dell’organismo ai sempre maggiori attacchi ambientali alla salute è radicalmente diminuita; così com’é diminuita la capacità di autoguarigione dell’organismo, su cui da sempre si basano tutti gli approcci naturali alla salute e alla terapia.
INTEGRATORI ?
Si ricorre così agli integratori alimentari di sintesi (multiminerali, multivitaminici) i quali sembrano, però, avere un impatto molto discutibile sulla salute dei consumatori.
Tali integratori non sono riconosciuti dal nostro corpo come alimento, sono scarsamente assimilati, nella peggiore delle ipotesi finiscono per generare veri e propri effetti negativi. Ad esempio, si è scoperto che gli integratori di betacarotene sintetico o isolato sono addirittura ossidanti, e che solo i caroteni presenti naturalmente negli alimenti possono essere veramente antiossidanti.
In un importante studio dell’Università di Oxford, l’integrazione per cinque anni, su oltre 20.000 partecipanti, di elevati quantitativi giornalieri di vitamine di sintesi (600 mg. di vit. E; 250 mg. di vit. C; 20 mg. di β-carotene) non ha prodotto alcun beneficio nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.
Recentemente, si è dimostrato che la vitamina E isolata e/o sintetica di nuovo ha effetti ossidanti mentre è noto da sempre che il calcio carbonato, il principale integratore per l’osteoporosi, è assimilato solo attorno al 4% (e non è chiaro dove vada a finire il restante 96%)!
Ci troviamo dunque stretti dentro ad un dilemma senza precedenti e senza apparente via d’uscita: i cibi sono privi di nutrienti ma, gli integratori sintetici utilizzati per sopperirne le carenze, sono scarsamente assimilabili, al punto che le stesse autorità sanitarie ci dicono di assumere i nutrienti dai cibi i quali, però, come detto, non li hanno. E allora?
Un modo efficace di superare tale dilemma è quello di introdurre nella dieta nutrienti primordiali dotati di una tale carica nutritiva ed energetica da poter ricostituire in maniera adeguata il terreno costituzionale degli individui:
a) i supercibi verdi selvatici, in particolare le microalghe verdi-azzurre selvatiche, che in quanto batteri fotosintetici sono la prima e più primordiale forma di vita del pianeta, nonché ancora oggi la base di tutta la catena alimentare;
b) i potenti probiotici ed enzimi digestivi tipici del tratto gastrointestinale umano, organismi attivi sin dai primordi della vita e, in quanto adattatisi nel corso dell’evoluzione all’organismo umano, capaci di restaurare quella corretta funzionalità gastrointestinale che è alla base di ogni vera salute.